Rimessaggio invernale

Stamattina ho incrociato Gabriele, l’addetto del cantiere, mi ha detto che la riparazione del travel-lift è andata a buon fine e sperano di finire il montaggio lunedì mattina e quindi di tirare in secco Moma lunedì pomeriggio. Speriamo sia vero.

Intanto di lavori da fare ce ne sono tanti. Era previsto li facessi in secca, ma ne ho già fatti buona parte qui.

Ho lavato un sacco di panni (copertine dei materassini, vestiti e burazzi). Disarmato e lavato ben bene il genova e la randa. Smontato e lavato le diverse sacche contenitrici esterne. Smontato l’elica del fuoribordo elettrico (da procurare, perché rotta), lavato il fuoribordo e posizionato all’interno. Idem il salvagente a ferro di cavallo, la scaletta di emergenza e l’ancora di poppa.

Riempito di WD40 ennemila grilli, moschettoni, perni, coppiglie, bozzelli, etc.

Praticamente la coperta adesso è nuda. Fa anche un po’ impressione vederla così spoglia. Comunque direi che Moma adesso è pronta per il rimessaggio. Anche all’interno tutto è abbastanza in ordine. In giro c’è rimasto solo quello che mi serve per vivere qui.

Stamattina è arrivata fino a pochi metri di distanza una tartaruga. Bella grossa. Meno di un metro di diametro la corazza, ma non tanto meno. Ho cercato di fotografarla, ma senza successo.
Cene sono due o tre, mi dicono, che stazionano qui, ma bisogna stare attenti se ci si deve immergere, perché morsicano facilmente. Sergio mi ha raccontato di un paio di casi in poco tempo.

Sergio è un ottantenne torinese, chef e artista grafico, naturalizzato hawaiiano. Sta risistemandosi un vecchio Comet 1050, per poter navigare in solitaria in altura. Deve tornarci a Honolulu, dove lo aspetta la moglie. Lei è tornata a casa in aereo, dopo (non mi è ben chiaro come e perché) che sono approdati in Grecia, dopo aver venduto la loro barca a vela di 14 metri in Malesia, durante il Covid.
Lui non sopporta “il freddo” del Mediterraneo. Ne avrà fino a primavera, ma poi si dirigerà alle Canarie, quindi a Panama e, finalmente, a Honolulu. Buon vento, Sergio.

Ci siamo dati appuntamento per domattina, per fare colazione assieme e scambiarci informazioni e contatti. Mi mostra orgoglioso un apparato elettronico, che tiene acceso in barca e che emette radiofrequenze che dovrebbero distruggere eventuali patogeni, calibrato sul suo DNA tramite campioni biologici (pezzetti d’unghia). Sano è sano. Spero di essere in forma come lui, fra qualche anno, quando anch’io farò gli ottanta.

Stasera piove.

 

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