In monopattino per Roccella

Sabato e domenica, malgrado fremessi, non sono stato a chiamare il meccanico. Sapevo che quando avrebbe avuto cose da comunicarmi l’avrebbe fatto e dovevo concedergli almeno il week-end di tempo.

Intanto io ho ricominciato a fare lavoretti sulla barca e a scrivere documenti di lavoro, che avrei comunque dovuto consegnare a fine mese.
Per scrivere, vado al bar dove c’è l’aria condizionata (se è molto caldo non riesco a ragionare) e fanno un’ottima granita con la frutta vera.

Fra le altre cose, avevo notato, quando avevo ammainato a Brancaleone, che la vecchia randa che avevo utilizzato fin’ora ha uno strappo su una piegatura lisa, sopra l’ultima stecca in alto.
Allora l’ho disarmata, ben piegata e riposta, quindi ho armato la randa nuova (credo mai usata prima dal vecchio proprietario, se non per provarla).

È difficilissima da maneggiare per quanto è rigida, ma mi pare ben fatta.
Ha una mano di terzaroli in meno e manca completamente dei matafioni (ci sono le bugnette, ma non le cimette).

Quindi ho preso il mio monopattino elettrico e per la prima volta da quando sono arrivato sono uscito dal porto per andarle a comprare a Roccella.
Inutilmente, dato che ho scoperto che l’unico posto che vende materiale nautico è il cantiere di Mauro, subito fuori dal porto.
Non aveva cima da 5mm, ma me la procurerà.

Però la cosa importante è che prima mi ha chiamato Pisani.
Ieri ha analizzato il motore: il patatrack è stato causato da un guasto al regolatore di velocità, ma perché questo si sia guastato non l’ho saputo, per il momento.
Comunque, lui ha un motore fratello di quello, proveniente da una motopompa (i motori marini sono derivati da quelli agricoli, non da quelli automobilistici). Si è preso un po’ di tempo per studiare a fondo la compatibilità nell’usare parti di quello, fondendolo con ciò che resta del mio.

Però abbiamo un problema in più: Venerdì e sabato ci saranno i concerti di Jovannotti, proprio qui a Roccella, a fianco del porto.
Un’ordinanza del sindaco bloccherà l’intera viabilità, quindi, o riusciamo a imbarcarlo entro giovedì (la vedo dura), oppure si rinvia tutto a dopo Ferragosto.
Una ragione in più per odiare questi assurdi concerti che Jovannotti sta tenendo sulle spiagge di tutt’Italia. Che si affitti uno stadio, o un altro luogo adatto al grande pubblico, come tutti. Invece di massacrare le spiagge, distruggere gli habitat della fauna selvatica e le tamerici (come i giornali hanno raccontato che succederà a Ravenna).

In monopattino per Roccella
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