Un’altra fredda e lunga notte di navigazione, ma questa volta, almeno, senza il frastuono mostruoso del motore. Tutta di Gennaker, fino alle 7 di mattina, quando il poco vento è diventato quasi nullo.
Anzio

La mattina la passiamo a cercare di trovare un additivo da aggiungere al gasolio e a tentare di trovare un rimedio al “ritorno” della leva dell’acceleratore.
Si riparte.
Rinunciamo a raggiungere il gruppo di isole di Budelli, perché l’orologio corre, spegniamo il motore e ci dirigiamo verso una direttrice di circa 120 gradi in un lascone di solo genova,
La mattina abbiamo sistemato un po’ alla meglio il portellone rotto, ci siamo preparati e infine abbiamo mollato gli ormeggi.
Appena abbiamo accelerato si sono svelati due seri problemi.
Preoccupati di questi sintomi, abbiamo fatto qualche bordo a vela per verificare anche questo aspetto del comportamento della barca e siamo rientrati al nostro ormeggio a Santa Teresa.
Altri tre giorni in barca a pulire e sistemare cose. Ho fatto un po’ di pulizie, sbarcato la zattera per la revisione, installato i nuovi estintori, fatto altri lavoretti, armato Genoa e Randa. Intanto, l’agenzia slovena che sta curando le pratiche di immatricolazione mi ha mandato la targa. Siamo quasi pronti.
Sono arrivato a Santa Teresa di mattina, con un quintale di cose da scaricare, con un bel sole, anche se il tempo era ventoso. Ma vabbè alle Bocche di Bonifacio il vento tira sempre, non era quello che mi preoccupava. Piuttosto lo era quella pioggia che aveva cominciato a cadere, malgrado il sole fosse ancora lì.