Stamattina alle 8,30 lascio la bella baia di Agios Márkou e punto a Nord. Voglio vedere anche un po’ di quella parte di mare interno, quella con i bassi fondali attraversati da strade, poco più alte dell’acqua, che collegano gli isolotti. Non è la laguna di Venezia, ma ha un suo fascino.
Ha ragione Giovanni, però, sui delfini. Mentre costeggio questa strada ecco che ne compare un bel branco. Si avvicinano e un paio si divertono anche a fare qualche salto fuori dall’acqua. Rallento il motore e per parecchi minuti facciamo la stessa strada verso ovest, poi, come sono comparsi, spariscono.
Torno a ormeggiarmi alla banchina comunale di Preveza, ma qualche decina di metri più a sud dell’altro giorno e qui non ci sono le colonnine dell’acqua e dell’elettricità. Dell’elettricità non mi importa (con 200 W di pannello solare non ne ho bisogno), ma ero venuto anche perché volevo rabboccare il serbatoio dell’acqua. Mi tocca farlo con la tanica da dieci litri di scorta. Non ne ho consumata tanta, bastano 5 viaggi per riempire il serbatoio. Meno di 10 litri al giorno, comprese le doccette fredde e frettolose la sera. (Stasera la doccia me la faccio come si deve a pagamento.)
In compenso a qualche metro dalla prua della barca mette fuori la testa una tartaruga marina. Chissà se si avvicina per farsi fotografare bene? No, non ci pensa nemmeno.
Pago il mio obolo di 8 euro alla municipalità, faccio un po’ di spesa e cucino un misto di verdure (cipolle, peperoni, zucchini) che stanno nella dispensa da qualche giorno e sono profondamente svenuti. O oggi o mai più.
Ore motore: 2019.