Non gira la girante

Usciamo dal porto verso le otto e mezzo.
C’è un vento sostenuto proveniente da Ovest, che ci premette una bolina accettabile, malgrado le sgradevoli raffiche a 17-20 nodi.
L’obiettivo è tranquillo. Una venticinquina di miglia, fino a Rimini.

Più avanti nella mattinata il vento cala costringendoci a riaccendere il motore per un’ora o due, poi gira a Nord e cresce.
Riapriamo le vele e prosegiamo in una bolina stretta, ma tranquilla verso la nostra meta. Peccato solo che il vento da Nord sollevi un po’ di mare, sufficiente a mettere in crisi Gustavino.
Qualche bordo e un po’ di slalom fra gli allevamenti e verso le 15 siamo a un paio di miglia dalla ruota panoramica di Rimini.

Per non stare a fare un altro bordo a perdere in fuori, anche perché comunque l’ultimo pezzetto dovrebbe essere in bocca piena, decido che lo faremo a motore.

Accendiamo, raccogliamo il fiocco e ci incamminiamo e il cicalino comincia a suonare. Merda!
Controllo non c’è olio in sentina. tutto sembra regolare.
Ma sputa acqua dallo scarico? No, non sputa. Rimerda! Spegni subito il motore.

Diamo fondo all’ancora (ci sono 5 metri di fondo) e cominciamo a cercare le cause.
Matteo è istruttore di sub e non ha problemi a tuffarsi a controllare la presa a mare, per vedere se qualcosa la ottura.
La griglia della cupoletta è sporca, ma non da non far entrare l’acqua. Non ci sono buste di plastica o altro che la ostruiscano.

Decidiamo di guardare la girante.
È in frantumi, con una sola aletta ancora integra.
Faticosamente la estraggo (con due cacciaviti contrapposti, mi suggerisce Pisani).
Lungo e faticoso è estrarre l’ultima aletta che si è incastrata nel tubo a pipetta in uscita, ma Matteo ci riesce spingendola indietro con un pezzo di file elettrico.

È vero che a Crotone il meccanico installò una girante usata, ma in ottimo stato, che era in barca, perché una nuova che c’era non voleva assolutamente entrare, però io speravo mi portasse a Ravenna.
Sono stanco di problemi al motore.

Inserisco una girante nuova Volvo che nel frattempo m’ero comprata di rispetto, ma anche a me fatica ad entrare l’ultimo millimetro. Alla fine ce la faccio, metto la guarnizione richiudo il tutto.

Riavvio il motore, ma la pompa non adesca l’acqua. Proviamo a riempire un po’ i tubi con una bottiglia, ma non c’è niente da fare.

Intanto il sole è al tramonto, leviamo l’ancora e con un filo di vento raggiungiamo lentamente l’ingresso del porto di Rimini.
Ributtiamo nuovamente l’ancora e attendiamo l’arrivo del gommone del marina, che ci rimorchia all’ormeggio.

Siamo all’inglese in testa al pontile principale, dietro a Mediterranea (barca a vela, parte di un progetto nautico, ma anche culturale, scientifico e sociale). Loro hanno l’invertitore difettoso, con problemi a inserire la marcia avanti. Ecco.
Mediterranea mi era sfilata di prua a Capo Spartivento quel giorno che mi si era spaccato il motore. Avevo provato a chiamarli con il VHF, per tentare di elemosinare un traino, ma evidentemente l’avevano spento, perché non avevano risposto.

Per stasera, cuciniamo e andiamo a letto. Domattina cercheremo un meccanico.

Ore motore 1849: miglia 25.

Non gira la girante
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