Marina Carmelo a Vibo

Alle 9, all’apertura degli uffici del porto, pago l’ultimo pernottamento e lascio l’ormeggio di Tropea, verso Vibo Valentia.

Esco dal porto a motore, ma tenendolo al minimo, cercando di non farlo sforzare e surriscaldare, mi porto un po’ al largo, dopodiché navigo solo a vela. Non c’è tanto vento ed è di poppa piena, ma con qualche bordo di lasco, verso le 14,00 sono a mezzo miglio dall’imboccatura del porto di vibo.

Ammaino e riaccendo il motore sempre al minimo. Scapolo il fanale verde e nei pressi del rosso mi viene incontro il gommone del marina che avevo preavverito. Anche se il motore si comporta bene, Franco, il titolare, decide che è meglio preservarlo al massimo, si affianca, lega il gommone a Moma e mi guida fino all’ormeggio. (Riconosce subito la barca di Malingri; ci ha già avuto a che fare in Spagna anni addietro, ma non termina il racconto, perché siamo arrivati al pontile e c’è da manovrare).

Granita al latte di mandorla, in una fresca verandina al secondo piano di una struttura in mezzo ai pontili, iperventilata. Un piacere dopo tanto caldo. Tutti molto gentili e disponibili, come aveva detto Giovanni.

Oggi ho usato il motore meno di un’ora, al minimo, in due volte, questo ha fatto sì che a fine giornata nella vasca che raccoglie l’olio, ne è caduta solo qualche goccia, una sciocchezza, però il rumore anomalo di battitura un po’ si sentiva anche al minimo.

(Sul contagiri il display delle ore motore è sempre su 1714 – Miglia 12).

Marina Carmelo a Vibo
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