Ho raggiunto Cetraro ieri (30 giugno), carico di roba e immerso in un bagno di sudore per il caldo spaventoso.
Mentre chiedo informazioni sul bus che dovrebbe portare al marina, una gentile signora, che sente la conversazione, si offre di accompagnarmi lei, tanto sta per andare da quelle parti. La famosa ospitalità del sud.
Al marina non ci sono negozi di alimentari. Per fare cambusa mi indicano un negozio di alimentari a quasi un chilometro (se no c’è il Lidl, ma ancora più in là). Mi incammino nel caldo, ma lì scopro che non vendono né frutta, né verdura.
Un’intera giornata senza un frutto o anche un pomodoro, per me, è improponibile, ma cercherò di sopravvivere.
Sistemo le cose in barca, una cena saltando in padella il contenuto di un barattolo di “legumes” francesi del vecchio proprietario e a letto presto.
Alle 5 sveglia, levo gli ormeggi e parto alla volta di Tropea (rotta 181°). La navigazione si prospetta lunga, ma nel pomeriggio dovrebbe alzarsi un po’ di vento.
Invece no, si alza un Ovest, perfetto per un apparente di bolina larga a 5-5,5 nodi alle 9,30. Dura mezz’ora e poi cade. Si rialza alle 14,30, dura meno di un’ora e se ne va. Il resto tutto a motore, in una giornata infuocata.
Approfittando della pausa a vela della mattina ho fatto un controllo dell’olio. Ne sono uscite poche gocce.
L’ho rifatto nel primo pomeriggio, ne era uscito un bel po’, ma in linea con le tappe precedenti. Rabbocco a livello.
A un’oretta dall’arrivo a Tropea, comincia a suonare il “cicalino”. Stupito verso una mezza bottiglia d’olio senza controllare i livelli.
A mezzo miglio dal porto, quando abbasso i giri per togliere la randa e prepararmi all’entrata, il cicalino comincia a suonare fisso, e si sente nitido un rumore di qualcosa che “sbatacchia”.
Decido di entrare in porto così. Il gommone dei marinai è già lì che mi attende, pronto a darmi assistenza.
Un meccanico sta lavorando su di una barca poco distante dal mio ormeggio.
Viene e verifichiamo insieme che nel motore non c’è più una goccia d’olio e che riempiendo il serbatoio goccia copiosamente dal paraolio sull’albero dei servizi (puleggia del’alternatore).
Occorre sbarcare il motore, aprirlo e, oltre a sostituire i paraoli (davanti e dietro a questo punto), capire cos’altro si guastato (solo qualche pezzo da sostituire, o va anche rettificato?).
È venerdì sera, il cantiere è chiuso fino a lunedì. Non possiamo sapere se ci può dare assistenza per sbarcare il motore. Tantomeno se possono tenere loro la barca per il tempo necessario (un mesetto almeno).
Il porto di Tropea costa un botto: 70 euro una notte per un 8,5 metri, 1240 + IVA per un mese in alta stagione (per fortuna l’IVA è solo il 10% per un cabinato perché questo è un “Marina Village” (ridicole norme clientelari italiane).
Sono disperato.
(Navigazione: 52 miglia – Ore motore: 1714 – livello gasolio: circa 65 lt)