
Le previsioni per oggi davano tutte venti forti, anche superiori ai 25 nodi in mare aperto, ma Poseidon, il sito metereologico greco, solitamente molto affidabile per questi mari, escludeva che avrebbero investito anche il Sud di Cefalonia. Mi sono fidato.
Un quarto d’ora prima delle otto salpiamo l’ancora e partiamo in direzione di Argostoli, dove abbiamo intenzione di passare un paio di giorni, sfruttando i tanti servizi che ci sono in una città.
Non c’è ancora vento e procediamo a motore.
Poi il vento arriva e cresce. Dovrebbe essere facile capire che crescerà ancora e scenderà dal canale di accesso ad Argostoli e quindi ce lo avremo di prua, dovremo fare dei bordi piatti per risalirlo e non arriveremo mai. Quindi che la soluzione più razionale è accostare di 180 gradi e tornare a dar fondo da dove siamo partiti.
Invece no. Mi dico che nel canale saremo più protetti (invece no), che lì non si alzerà tanto mare (invece sì) e che ormai siamo in ballo e tanto vale ballare … e abbiamo ballato.
Abbiamo faticosamente e lentamente risalito a motore questo braccio di mare che porta ad Argostoli e a mezzogiorno e mezzo abbiamo ancorato ai margini della palude, verso il fondo della grande baia della città.
In 3 metri di fondo diamo 30 metri di catena (rifacciamo l’ancoraggio una seconda volta, che la prima ci ha portati in una zona con davvero poco fondo).
L’idea era quella di ormeggiare all’interno del marina mai ultimato dove già ero stato lo scorso anno, ma c’è troppo vento per azzardare ormeggi in uno spazio ristretto. Ci sposteremo lì domani, forse.
Per il momento possiamo stare qui ad aspettare che la situazione sbolla.
Ci facciamo una pasta e passiamo il pomeriggio in ostaggio di queste raffiche continue a 20-25 nodi, che riescono a montare il mare anche qui dentro.
Per la sera una frittatona alla cipolla, che ormai di fresco c’è rimasto poco in dispensa. Pensavamo che avremmo fatto una bella spesa qui, ma è rinviata a domani.
Miglia percorse: 14
Ore motore: 2370