A Fanari col vento in poppa

Dopo colazione facciamo un salto alla Coop (sì, la Coop non sta solo a Bologna, ce n’è una anche a Gaios, anche se non credo abbia relazioni con quelle italiane) e compriamo frutta, verdura, Kefir, acqua e altre cose di cui siamo scarsi. Poi passiamo dal fornaio per un paio di Spinacine e una bottiglia di olio d’oliva di loro produzione.

Non abbiamo fatto acquisti, invece, al banco del pesce perché c’era davvero troppa fila ad aspettare.

Torniamo in barca sistemiamo un po’ di cose e facciamo acqua (ho ancora la tessera dello scorso anno, la stessa di Kassiopi, con 10 euro da utilizzare).

Fra le cose da sistemare, approfitto del pochissimo vento per srototolare genova e sagola del rollafiocco e riavvolgerli in senso contrario. Quando avevo armato la barca prima della messa in acqua l’avevo avvolto a rovescio. La funzionalità è identica, ma la fascia di protezione anti-UV non lavora sui bordi.
Fra i mille errori che si possono fare in barca, si può fare anche questo.

Salpiamo che sono quasi le 12,30 e ci avviamo inizialmente verso Parga, sulla costa. Parga è un altro posto che avevo pensato di far vedere a Rachele, perché ha uno splendido affaccio sul mare, ma non era mia intenzione fermarmici per la notte.
La meta finale era Fanari, una baia con spiaggia, fra belle pareti di roccia, qualche miglio a Sud-Est di Parga.

Ormai abbiamo fatto tardi e arrivarci tardi vuol dire trovarla già piena di altre barche, che si sono accapparate gli ancoraggi migliori.
Poi fra poco dovrebbe arrivare vento, che nel pomeriggio aumenterà fino a rafficare oltre i 20 nodi, rendendo meno piacevole la navigazione.
Decido di dirigermi direttamente a Fanari. Intanto ci mangiamo le spinacine.

Buona decisione. Il vento arriva, prima da Nord sufficiente per una fresca bolina larga, poi rinforza e ruota da Nord-Ovest e ancora più da Ovest, trasformando l’andatura in un lasco, sempre più largo.
Si fila che è un piacere a oltre 5 nodi, belli freschi, anche per essere in un’andatura portante.

Quando siamo a poche miglia da Fanari è ormai una poppa piena e, anche se il mare non è eccessivo, ammaino la randa e procedo con il solo genova mezzo rollato, sempre a buona velocità, fino all’imbocco della baia.

Trovo un posto adatto fra le 5-6 barche che ci sono e do fondo in meno di 5 metri d’acqua con 20 metri di catena..
Il vento continua a rafficare fino a sera, quando, come previsto lentamente cade.

Per cena abbiamo una padellata di peperoni freddi, adatti alla calura di questi giorni, che avevamo già preparato appositamente a Paxos.

Miglia percorse: 15
Ore motore: 2321

 

A Fanari col vento in poppa
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