Strovìli, poi Corfù Garitsas

Ci svegliamo con una foschia densa e un’afa appiccicosa, che fanno sudare anche solo a pensare. Sarà una giornata caldissima e senza vento.
Leviamo l’ancora e cominciamo a risalire la costa a motore, evitando i bassi fondali a Nord-Ovest di Igoumenitza.

All’ora di pranzo diamo fondo davanti alla spiaggia di Strovìli. Sulla spiaggia un solo gruppo familiare a vista d’occhio. Un luogo davvero fuori dalle rotte turistiche, subito prima di noi era arrivata solo un’altra barca che aveva fatto lo stesso nostro percorso.

Prima di arrivare a questo ancoraggio, avevamo provato la piccola baia di Ormos Kouramos a NW, ma era davvero troppo ingombra di allevamenti ittici per sentirci sicuri e avevamo retroceduto qui.

Un’insalata e un bagnetto, e poi, levata l’ancora ci siamo diretti verso Corfù. Domani Olivia e Luca partono e ci è comodo essere già lì.

C’è un po’ di vento al traverso (l’avevo calcolato già nel decidere il percorso stamattina) e armiamo randa e genova. Ce n’è quasi troppo e mi domando se non sia il caso di prendere una mano di terzaroli.
Ma, in realtà, è una presa in giro. Dopo un quarto d’ora di traversone il vento scende e sparisce a zero, l’acqua diventa uno specchio.
Riaccediamo il motore e ci dirigiamo a Garitsas, ormeggio ormai ben sperimentato.
Rispetto ai giorni scorsi la baia s’è decisamente svuotata, indice che molte barche hanno cominiciato a rientrare.

Altro bagnetto per toglierci il sudore di dosso, cena in città e piccola spesa.

Ore motore: 1986.

 

Strovìli, poi Corfù Garitsas
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