Ciao Ionion

È stata lunga, ma Moma è di nuovo in acqua.

Oltre ai farmaci standard, per combattere il dolore, ho fatto anche un ciclo di infiltrazioni epidurali di analgesici (per l’ozono terapia, che dovrebbe essere risolutiva, mi hanno messo in lista per l’inverno).
Il 25 luglio ho fatto l’ultima infiltrazione, il 29 ho preso l’aereo per Preveza-Aktio.

Debbo stare attento, muovermi con circospezione, ma spero che il fisico regga e il medico, anzi la nuova dottoressa, mi ha prescritto diversi farmaci da portare con me.

All’arrivo ho una brutta sorpresa di benvenuto: le batterie dei servizi sono morte.
Non so come possa essere avvenuto, il pannello fotovoltaico avrebbe dovuto tenermele in carica, invece hanno ambedue 4 Volt di tensione.
Posso solo pensare che, salpando l’ancora senza il motore acceso, gli uomini del cantiere me le abbiano buttate a terra, ma doveva già esserci un elemento difettoso, che è andato in corto magari, perché il pannello non sia riuscito a risollevarle.

Comunque al chandler del cantiere ne hanno di adatte. Ne acquisto due e sono gentili, me le fanno portare a bordo, posizionare e ritirare le vecchie da smaltire. Gli ho spiegato che ho un’ernia e non posso farlo io.

Mi faccio dare anche una bombola Campingaz piena, in sostituzione di quella esaurita, una girante di rispetto per la pompa dell’acqua del motore e un anodo nuovo per l’elica.
L’anodo l’avevo sostituito a Brindisi, quindi è stato in acqua solo un mesetto, ma è già decisamente corroso. Questo fatto non mi piace. Che ci siano delle dispersioni galvaniche superiori al dovuto?

La barca è ricoperta da un dito di sabbia e da guano di uccelli. La lavo e la rilavo.
Riarmo lo Yankee a prua e preparo la trinchetta pronta all’uso. Faccio acqua.
Tutto questo solo nelle ore in cui è possibile, ovviamente, perché durante il giorno si muore.
Per fortuna che si muove un po’ d’aria perché le temperature sono inaffrontabili.

Per la cambusa faccio un salto a Preveza con lo shuttle del cantiere (va alle 10 e torna alle 12) per il fresco, ma acqua e altri beveraggi, che pesano, li prendo al minimarket del Cleopatra Marina.

Stamattina, verso le 10, vengono a prendere Moma e la portano al travel lift per metterla in mare.
Sono abbastanza soddisfatto dello Ionian, si sono mostrati competenti ed efficienti.

È caldo e non c’è un alito di vento. Dovrebbe arrivare più tardi, ma io sono in acqua adesso.
Mi dirigo a motore verso Est, in questo golfo di Aktio. Ho deciso di tornare in quella bella baia in cui sono stato l’anno scorso Ag, Márcou, a NO di Vónitsa.
Ci arrivo in meno di 2 ore e all’ingresso arriva anche il vento, proprio in bocca e anche con delle belle raffiche. Comunque il ridosso da Ovest è buono.

Ancoro in 13 m e mi godo la baia. È anche più bella di come la ricordavo e siamo solo in cinque barche, tutte a vela, belle distanziate. Un’altra arriva, ma una se ne va. Non ci sono case, non ci sono barche a motore che vanno e vengono, non ci sono disk jokey con gli altoparlanti a tutto volume, nulla di antropico e disturbante.
Una tartaruga nuota pigramente passando a poppa.

Verso sera il vento cade, bagnetto rinfrescante e doccetta, una padellata di peperoni e un ouzo ghiacciato.
Sì, sono di nuovo davvero in crociera e in vacanza.
Questi due mesi sono stati di galera e io la galera la conosco bene, ma adesso mi sento di nuovo libero.

Ore motore: 2107
Miglia percorse: 8
Gasolio nel serbatoio: 35 l. circa

 

 

Ciao Ionion
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