Parga

Olivia e Luca sono partiti ieri. Abbiamo pranzato assieme in città e io sono tornato in barca. Ci sarebbe stato il tempo per avviarmi verso sud e fermarmi poi a Petriti, ma l’aria era sempre afosa e non prometteva bene. Le previsioni parlavano solo di nuvolosità il tardo pomeriggio, ma ho deciso comunque di rimanere fermo e ripartire stamattina prestino.

Verso le 18 infatti il tempo è cambiato decisamente, il vento rafficava e sulla costa si vedevano fulmini in mezzo al cielo plumbeo. Il temporale si deve essere poi scaricato tutto là e a Garitsas abbiamo avuto solo quei colpi di vento, ma per sicurezza avevo comunque sistemato in coperta e sotto tutto ciò che va sistemato, pronto anche ad allungare il calumo dell’ancora.

Stamattina ho salpato alle 8,30 e nella calma più totale mi sono avviato verso Parga (sulla costa), dove sono arrivato alle 15.
Niente vento tutto il giorno, solo un po’, favorevole, nell’ultima mezz’ora. Per scherno, insomma.

Non si capiva se il tempo volesse fare un secondo temporalino o no, quindi, invece di dare fondo nella piccola e bellissima baietta di Ormos Athanassiou, fra il paese e Nisis Panagia, ho preferito la più ampia e meno bella Ormos Valtou, davanti alla spiaggia.
Non l’avessi fatto mai. Fino al calare della sera uno sbattimento pazzesco, determinato dalle onde provocate da motoscafini che passavano velocissimi, facendo lo slalom fra le barche e trainando quelle “poltrone” gonfiabili per turisti in cerca di emozioni cretine.

Sistemazione d’un falso contatto sulle lampade di sinistra del quadrato.

Cena a bordo di peperoni in padella.

Ore motore: 1993

 

 

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