L’ho scritto più volte io odio fare i bordi di bolina per lunghe tratte. Navigare, navigare e non arrivare mai, perché il percorso raddoppia e la velocità è scarsa, quindi, se c’è molta strada da fare solo con i bordi, io opto spesso per andare a motore.
I meteo sono concordi, oggi vento in bocca, che nel pomeriggio poi rinforzerà, e dobbiamo fare 25 miglia. Meglio muoversi la mattina senza indugiare troppo.
Alle 9 salpiamo e ci dirigiamo verso Sud-Ovest. Tre miglia prima di raggiungere il ponte di Rio-Antirio chiamo il Traffic Control col VHF sul canale 14, comunico i porti di partenza e destinazione, per indicare il senso di marcia, e l’altezza dell’albero. Come mi aspetto, mi dicono di passare fra il terzo pilone da sinistra e il primo da destra. Procedo.
Se il vento prima era quasi in prua, dopo aver accostato sulla nuova rotta lo è totalmente, ma è un po’ diminuito. Si va senza forzare il motore. Anche il mare è quasi piatto.
Moma e noi ci annoiamo, ma si procede tranquilli.
Come piano B ci eravamo dati la possibilità di spezzare la tratta, andando a Kalidonos (Kryoneri), ma quando è il momento scegliamo di proseguire secondo il piano A.
Così verso le 14 entriamo nel corridoio di boe rosse e verdi che ci porta a Missolonghi, attraverso la grande laguna.
Questo canale a me piace molto, con tutte quelle casette, a volte vere e proprie palafitte, che lo fiancheggiano.
Arrivati nell’ampia baia di Missolonghi, ormeggiamo all’inglese sulla banchina di NE, con un vento da Ovest che ci preme contro il molo.
Facciamo un lungo giro per la cittadina, poi ci incamminiamo lungo un canale e poi, quando questo termina, lungo la banchina che fiancheggia la palude.
All’ingresso del porto, 50 metri da Moma, c’è un furgone che prepara pite, panini e altre cose. C’ho preso una pita l’anno scorso e ricordo che non era male. Riproviamo.
Miglia percorse: 25
Ore motore: 2483
