
Non è cominciato bene quest’anno. Già è stato faticoso raggiungere Crotone.
Martedì 10 giugno siamo arrivati in stazione a Bologna per tempo, ma il nostro treno delle 14,02 non voleva comparire sul tabellone delle partenze. Vado a informarmi e la risposta è stata “Non compare perché ha cambiato traccia – non ho indagato sul significato di traccia per FS – adesso parte alle 15,xx”. “E la mia coincidenza Lamezia?” chiedo.
L’impiegata Trenitalia è volonterosa e si dà da fare trovandoci un imbarco su un treno per Sibari tutto esaurito con bus di raccordo con Crotone, ma ci arriviamo oltre le due di notte.
Siamo Rachele ed io. Avrebbero dovuto essere con noi Francesco e Veglia, amici di Milano, ma un’emergenza familiare li ha costretti a dare forfait. Peccato perché sarebbe stato certamente bello averli con noi.
In cantiere troviamo Moma quasi pronta a navigare. Un po’ di lavoretti e una bella cambusa di fresco dovrebbero essere le ultime cose da fare. Invece manca la sostituzione della valvola di scarico a mare del WC.
A Elio l’avevo chiesto a ottobre, lui si era perso l’appunto e anche a me, non dovendo usare il WC in cantiere, era passato di mente.
Me lo fanno al volo.
Ieri, venerdì 13, verso mezzogiorno la barca va in acqua. Ci mettiamo alla fonda davanti alla spiaggia di Crotone e verso le 18 ormeggiamo alla Lega Navale, dove nel frattempo si è liberato un posto.
Stamattina, sabato 14, sistemiamo le ultime cose, facciamo ancora un po’ di spese e verso le 11 salpiamo in direzione di Le Castella.
È la prima navigazione della stagione per Moma e per me, la prima in assoluto su di una barca a vela per Rachele.
Il tempo è bello e c’è un discreto vento, tanto che fuori dal porto armo la randa con una mano prudenziale e non apro completamente il genoa. C’è anche mare, non forte, ma si fa sentire.
Teniamo una buona media, inizialmente con un bolinone dolce, che poi via via si allarga, fino ad arrivare a una lenta poppa piena, man mano che ci avviciniamo alla meta e seguiamo la costa. Il vento pure cala e l’ultima mezz’ora la dobbiamo percorrere a motore.
La zona è riserva naturale e nelle zone classificate “A” non si può nemmeno navigare. Nelle “B” si può ancorare, ma se autorizzati, autorizzati da chi e come non è chiaro.
Chiamo la Capitaneria di Crotone e gentilmente mi spiegano che posso attaccarmi a una delle due boe gialle che sono posate a Ovest del castello.
Poco dopo le 15 siamo ormeggiati, contenti di questo buon inizio.
Il posto è una meraviglia, con questo castello che sorge dal mare a pochi metri da noi.
Purtroppo si alza un po’ di scirocchetto, che porta mare e fa soffrire parecchio Rachele, comunque il bilancio della giornata si potrebbe dire positivo.
Senonché improvvisamente mi rendo conto che sul ponte a prua non c’è più il gommone.
L’avevo messo lì già a maggio, ancora arrotolato nella sua sacca, in attesa di essere gonfiato per future evenienze.
Io che lego sempre tutto, io che rompo a tutti se non legano un cuscino o un asciugamano, che tutto può finire in mare, non avevo legato il gommone.
Son certo che la mattina era lì. In uno dei bordi di bolina abbastanza sbandati dev’essere volato fuori bordo e io impegnato in altro non me ne sono accorto.
Non so come abbia fatto a passare sotto le draglie, perché era piuttosto corposo e Moma ha anche una falchetta piuttosto alta, ma ce l’ha fatta. Non c’è dubbio e io sono un vero stupido.
Miglia percorse: 20 nm
Ore motore: 2275 (erano 2273 all’uscita dal cantiere).