Cesenatico

Stamattina volevo arrivare a Marina di Ravenna prestino e mollare gli ormeggi subito, il mio amico Gianfranco si incaricava di riportare a Bologna la mia macchina.

Invece, fra una cosa e l’altra sono riuscito a salpare solo dopo le 14.

Di buono c’è che ho con me il portellone in plexiglass, che avevo portato alla ditta Golinelli perché tentasse di piegarlo come si deve.

A occhio sembra esserci riuscita, vedremo con quale precisione appena riesco a ritrovare le cerniere smontate. Dove posso averle infilate non riesco a ricordarlo.

Esco dal porto, isso la randa per sicurezza, ma il vento è ancora una volta ridicolo, quindi a motore per 160 gradi.

Navigazione monotona fin verso le 17, quando, naturalmente vicino a un un allevamento di mitili, il motore singhiozza e tende a spegnersi.

Mi tengo discosto dall’allevamento con un bolinetta con un filo di vento, poi faccio lo spurgo del gasolio. Quella pompina è così dura che mi procuro una vescica sul polpastrello dell’indice.

Alle 18,30 ormeggio al Circolo Nautico di Cesenatico. Una faticaccia, sulle bricole il titolare del posto barca ha messo delle cime del 18-20, con un metro di catena pesantissima e le cime sono corte, ma ce la faccio usando quelle previste come spring da prua, hanno una gassa impiombata in testa che è quasi della misura giusta. Gli faccio fare un giro sulla galloccia a fianco e ci siaomo.

Il circolo è accogliente, i servizi igienici perfetti. Il nostromo mi aveva dato indicazioni per telefono su dove mettermi, perché c’è personale solo la mattina.

Doccia, ravioli di ricotta con verdure al ristorante Capogiro e buonanotte.

Ore motore: 1904

 

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