
Alle 5 (ora greca) liberiamo gli ormeggi e nel buio ci mettiamo in rotta per Leuca.
L’aria è fresca e il ponte bagnato di “guazza”, ma siamo ben coperti.
C’è ancora mare lungo, ma un po’ meno fastidioso di ieri. Si va a motore, ovviamente, un po’ di vento propizio le previsioni lo danno per la tarda mattinata.
Ieri sera, prima di andare a letto ho fatto un check del motore. L’ho trovato con un po’ meno olio dell’ultima volta e soprattutto con molto poco liquido di raffreddamento nello scambiatore. Ho rabboccato il tutto.
È al motore che ci affidiamo, meglio trattarlo coi guanti.
Alle nostre spalle dopo le sei e mezza una gran bella alba con una falce di Luna e Venere al massimo della luminosità che decorano lo sfondo rosso dietro Othonoi.
Verso mezzogiorno ora italiana (l’una, ora greca) mancano circa 13 miglia alla destinazione. Issiamo la bandiera di cortesia italiana e mangiamo velocemente l’insalata di riso preparata apposta ieri sera. Il vento è cresciuto un po’ e forse possiamo andare a vela. Ci proviamo.
La velocità non è un granché, ma si va con un traverso-lasco. Per un’oretta si fatica a toccare i 3 nodi, ma poi, avvicinandoci al capo, rinforza un po’ e l’andatura diventa una bolina larga più veloce, anche 4 nodi.
Alle 16 (ora italiana) ormeggiamo all’inglese alla banchina Sud di sopraflutto di Santa Maria di Leuca. Qui dentro, ben ridossati, l’aria è calda. Ci riposiamo un po’ poi andiamo in città, così facciamo un’oretta di camminata e ci approvvigioniamo di prodotti pugliesi tipo mozzarelle, burrate, pomodorini e taralli, che in Grecia potevamo solo ricordare.
Lo scambiatore di calore del motore è di nuovo con poco liquido, rabbocco con solo acqua demineralizzata, ma dobbiamo capire perché la espelle così facilmente.
Anche stasera a letto presto, che le previsioni danno la sola giornata di domani come adatta a traversare sulla Calabria, poi giorni con venti troppo forti. Traverseremo su Cirò Marina.
Miglia percorse: 50
Ore motore: 2545