
Stamattina Rachele sta decisamente meglio, facciamo colazione, salpiamo l’ancora poco dopo le 10 e facciamo un giretto con calma nella baia davanti a Parga paese, fra terra, isolotti e scogli, sotto il castello. Non abbiamo potuto scendere a terra, ce la vediamo dal mare.
Poi ci avviamo verso Plataria con una rotta iniziale per NO.
Le previsioni danno venti deboli, con un rinforzo solo nel pomeriggio. Così è, quindi motore.
Una navigazione senza sorprese.
All’altezza di Nisis Sivota deviamo verso la baietta che chiamano Blue Lagoon Beach. È una spiaggetta di acqua cristallina, con accanto piccole grotte esplorabili, molto gettonata. Le barche turistiche scaricano qui tanti bagnanti che raccolgono a Sivota paese.
Fatico a trovare un ancoraggio decente, ma dobbiamo fermarci solo per pranzo, quindi alle 13,30 butto giù l’ancora in 10 metri d’acqua con soli 20 metri di catena.
Rachele ne approfitta per un bagnetto in questa bella acqua, mentre io preparo un’insalata.
Alle 14,30 salpiamo nuovamente per percorrere le ultime miglia.
Scapolata Nisis Xeronisi e percorse quasi tutte le 3 miglia della baia di Plataria, il vento debole da SO che ci ha accompagnato dalla mattina rapidamente vira da NO e rinforza.
Non mi sembra furbo tentare un ormeggio con 15 nodi di vento reale nel piccolo porto di Plataria con le difficoltà che ha Moma nelle manovre a marcia indietro, quindi decido di ancorarmi fuori dal porto, in attesa di un momento migliore.
Verso le 18,30 il vento è decisamente più calmo 6-7 nodi, salpiamo ed entriamo in porto. L’harbour master ci indica un posto, ci prende le cime e ci da la trappa per la prua.
Sì, qui adesso ci sono le trappe. Da quest’anno questo piccolo marina è diventato della compagnia Grimaldi, questo vuol dire che ha trappe come i veri marina e prezzi da marina, anche se più bassi di Gouvia, Lefkada o altri.
Sono entrato qui non per pagare questi soldi però, ma per fare gasolio, lo dico al marinaio che telefona subito a chi fa questo servizio. Eravamo certi che sarebbe venuto domattina, invece dieci minuti dopo l’autocisterna era qui. Ottimo.
Non sono neanche le otto, ne approfittiamo per un po’ di spesa, manca il pane, che la bakery è già chiusa, per il resto abbiamo tutto per diversi giorni.
Dovremmo rabboccare anche l’acqua, ma non mi va di spendere 10 euro di una tessera per acqua ed elettricità, che mi serviranno sì e no 50 litri d’acqua.
Andiamo a cena nel primo ristorantino fuori dal marina. Ha un’aria molto greca ed è frequentato da soli greci, niente turisti. Un’ottima cucina greca.
Miglia percorse: 22
Ore motore: 2523
Gasolio nel serbatoio: 30 litri + 50 acquistati = 80 circa