Per prima cosa saliamo in centro al paese per fare spesa alla bakery e dal fruttivendolo, poi ancora al minimarket del porto di fronte a Moma.
Poi andiamo a visitare il museo nautico e storico di Galaxidi. È piccolo, ma un passaggio lo merita. Bella soprattutto la sala con i vecchi strumenti nautici, bussole, sestanti, cronometri, ma soprattutto dei solcometri con indicatori numerici, di cui ignoravo l’esistenza.
Sistemiamo, rabbocchiamo l’acqua e lasciamo l’ormeggio. Ormai manca solo un quarto d’ora a mezzogiorno.
Uscendo dal porto siamo subito investiti da un discreto vento, ma, come usuale, in bocca. Prima di armare le vele decidiamo di aspettare di scapolare il capo, per vedere come gira il vento.
Effettivamente la nuova rotta ci permette una bolina stretta, per cui apriamo le vele. Dopo Akros Andromachi, possiamo procedere con un traversone veloce.
Non dura molto, pian piano il vento cala di potenza finché siamo costretti a riaccendere il motore.
Ma nel giro di una mezz’ora ricompare, più potente e più largo. Riapriamo il genova e procediamo con un lasco veloce fino a Akros Psaromyta. Qui dobbiamo poggiare ulteriormente e ci ritroviamo con il vento in poppa.
Finché il vento rimane abbastanza potente , scadendo di qualche grado dalla rotta, riusciamo a tenere un gran lasco e ad andare, ma 4 miglia prima di Trizonia siamo costretti a richiudere le vele e a riutilizzare il motore.
Verso le 17 entriamo al marina di Trizonia. Sul pontile c’è Thanos, l’harbour master, che ci indica dove metterci, cioè sul primo molo di poppa, dove ero l’anno scorso.
Debbo ripetere l’ormeggio perché la prima volta ho dato male ancora e non ha fatto presa. La seconda va a buon fine.
Facciamo una passeggiata intorno alla penisola di NE, poi torniamo in barca per un aperitivo con l’Uzo e i pistacchi di Aegina e Rachele cuoce semplicemente un’ottima blita, servita con aglio, olio e limone.
Miglia percorse: 21
Ore motore: 2474
