
Quest’inverno e primavera ho dedicato molto tempo a Moma, a sistemare cose che avevano bisogno di manutenzione, a rivedere alcune manovre, ad aggiungere oggetti funzionali di vario genere.
Crotone è lontana da Budrio, ma sono comunque venuto in barca quattro volte, a fine novembre, fine dicembre (ho passato il capodanno qui: Moma ed io da soli in cantiere), a inizio marzo e ancora in maggio.
Complice di queste mie peregrinazioni è stata Rachele. Rachele aveva degli eventi a cui doveva partecipare nella vicina Basilicata, in più è originaria di Crotone e aveva parenti da reincontrare e luoghi da rivedere, ama guidare ed è interessata a esplorare il mondo della vela. Io ne ho approfittato al massimo.
Così, senza fretta, pian piano, ho rivisitato mille particolari, rivisto ogni manovra, studiato alternative, valutato possibilità, ecc..
In una barca di cose da fare ce ne sono sempre, ho cercato di farne parecchie di certamente necessarie, ma anche alcune solo per seguire le mie piccole manie perfezioniste.
Ecco un breve elenco, non esaustivo, non in ordine di tempo, né di importanza:
– aggiunti due “tientibene” sulla tuga, di cui sentivo la mancanza andando all’albero a manovrare;
– puliti e lubrificati alcuni winch;
– sostituiti i cavi d’ingresso della 220V e installato l’isolatotre galvanico, quelli del pilota e risistemasto tutto l’impianto di poppa;
– installato fisso l’inverter;
– fatto rifare tutte le copertine dei materassini interni al tappezziere;
– installato un tendalino artigianale (Bimini) per il sole – “finalmente!”;
– revisionato il musone di prua e carteggiato e impregnato bene il bompresso;
– installato un paracolpi per l’ancora sul dritto da prua;
– installato un paranchino sulla varea del boma per regolare il mantiglio dal pozzetto;
– sostituito diverse cime, drizze e scotte;
– sostituito il tessile delle sartie volanti con cime in Dyneema e nuovi bozzelli con strozzatore;
– modificato la protezione antifiamma della cucina basculante;
– riparato il copriranda vecchio e aggiunto uno nuovo economico di rispetto;
– acquistato coperture varie (fuoribordo, tender, ecc.);
– sostituito tubo doccetta con uno di 6 metri che arriva comodo a poppa;
– installati fermaporte magnetici;
– revisionate manovre per i terzaroli, con possibilità di armare rapidamente anche la quarta con la prima borosa;
– sistemati un po’ i coperchi in legno del gavone di poppa;
– rifatto il tangoncino della vela di trinchetta;
– riparato i piloti;
– riassortito lenzuoli, federe e cuscini;
– fatto riparare calza del gennaker;
– realizzato una ritenuta del boma contro le strambate involontarie con un dissipatore da arrampicata;
– acquistata una passerella gonfiabile;
– revisionato zattera di salvataggio;
e poi ripulito tante cose, a cominciare dal forno, che non l’avevo fatto mai da quando avevo comprato Moma;
chiesto al meccanico un “tagliando” completo del motore e la sostituzione del riser che sfiata (dovrebbe eseguire il tutto nei prossimi giorni);
riempito la cambusa per i cibi confezionati (pasta, pomodoro, caffè, acqua, biscotti e tanto altro); eccetera, eccetera …
Insomma la barca oggi è davvero in ordine e pronta a partire.
Avrei voluto metterla in acqua già ai primi di maggio e avviarmi verso la Grecia, invece si sono evidenziati/aggravati diversi problemi medici e ho dovuto rivedere i miei piani.
Come ovvio, bisogna accettare anche i pareri dei medici, così, dopo un’asportazione della cistifellea con complicazioni e un intervento di liberazione del tunnel carpale, dovrei essere in grado di salpare nella prima di metà di giugno, rinviando all’autunno un altro intervento, questa volta al cuore.
L’importante però è che presto Moma ed io potremo di nuovo navigare insieme. Mancano solo pochi giorni.