Ieri sera sono arrivato a Vibo. Il motore era a bordo, ma, come sospettavo il lavoro non era ultimato. Sembrava tutto collegato, salvo il comando dell’acceleratore.
Stamani il meccanico mi ha spiegato che ha trovato quasi vuoto anche l’olio dell’invertitore e con l’olio nero, perché lavorava male, in quanto il comando non arriva a fine corsa. L’attacco a “L” sbatteva contro la barca, quindi era dovuto andare a modificarlo.
Installato il tutto e fatte le prime verifiche, scopriamo che lo scarico non sputa acqua. Pisani trova in fretta il problema: il tubo aspirava aria.
Usciamo una mezz’ora in mare per provare il funzionamento.
Per Pisani questa barca va troppo veloce per il regime di giri che stiamo tenendo e mi mostra che passata la metà della corsa della leva di comando il fumo diventa nero e la barca non accelera più.
O l’elica è sporca (il sommozzatore me l’ha raschiata a Santa Teresa prima della partenza, però, e il fumo nero l’avevamo visto già allora) oppure è troppo “carica”.
Consiglio: ricontrollare l’elica, che non si sia riincrostata, e/o sostituirla con una più scarica.
Per riassumere, nel corso degli anni questo motore è stato trattato male e con incompetenza.
Ecco la lista delle sostituzioni e operazioni eseguite:
– serie alta e serie bassa delle guarnizioni (non c’erano più le guarnizioni originali, ma il motore era sigillato con del silicone).
– guarnizione di testata a 2 tacche.
– viti di regolazione iniettori (una di queste viti di precisione che garantisce un x di gradi di tarautra delle punterie era stata sostituita con una normale brugola per cui gli iniettori non erano accoppiati).
– polverizzatori (solo gli ugelli, perché gli iniettori erano in ordine).
– cinghia di trasmissione (ce n’era bisogno da mo’ e non era stata sostituita).
– Molle varie (la molla dell’acceleratore era stata sostituita con una molla inadattata, troppo grossa per quell’uso).
– anelli paraoli sui cuscinetti di banco logori, non sostituiti nella precedente revisione (qui il grosso delle perdite di olio).
– valvola termostatica (qualcono l’aveva tolta, perché?).
– coperchio punterie (non era quello originale del modello 602, ma quello del 502, malamente fissato con il silicone e solo 3 viti).
– modifica leva invertitore per evitare fine corsa involontario.
– altri anelli, guarnizioni e gommini.
– girante, liquido refrigerante, cartuccia olio, cartuccia combustibile, olio invertitore.
– olio motore (ora c’è del 15W-40, al posto del 10W-40 che c’era prima).
– pulizia scambiatore, revisione pompa acqua di mare, traratura polverizzatori e varie.
– sbarco e reimbarco motore con messa in linea.
Ora mi sento più tranquillo, ma, pur sapendo che i motori marini hanno sempre necessità di manutenzione, non era questo lo stato in cui credevo di aver acquistato questo motore con l’acquisto della barca. Ed è andata bene che per la mia abitutine a controllare sempre il funzionamento, per quel poco che ci capisco, ogni qualche ora di lavoro, non l’ho fuso completamente.
Cosa abbiamo imparato da questi giorni a Vibo?
Che il Marina Carmelo è un posto importante per un marinaio, perché non si sono limitati a darmi l’ormeggio (anche in un periodo difficile, qual è luglio), ma si sono “presi cura” di Moma, come fosse loro, trainandola avanti e indietro dal meccanico, spostandola di pontile quando occorreva, trovandomi loro il meccanico giusto per risolvere.
Che Roberto Pisani è un meccanico preparato e attento ai particolari, di cui ci si può fidare.
Grazie a loro.
Verso le 15,30, dopo aver sistemato un po’ la barca, rimontato la paratia della scaletta, mangiato qualcosa e sorbito una granita al limone 😊, lascio l’ormeggio e, di solo motore, raggiungo Tropea.
Do fondo davanti alla spiaggia in 5 m d’acqua, subito a Est del molo di sottoflutto.
Si balla un po’, ma è vivibile.
Il nuovo telecomando contametri Lofrans funziona bene, ma penso di non averlo tarato bene, perché mi pare indichi meno metri del dovuto.
All’arrivo, dopo 2 ore e mezzo di motore al solito regime e l’ancoraggio, in sentina, insieme all’acqua di baderna, ci sono diverse chiazze nere d’olio, ma il livello interno al motore è pieno al massimo.
Mando un messaggio a Pisani, anche perché mi pare che dalla cuffia di baderna goccioli un po’ troppa acqua (8-10 gocce minuto, in porto, a motore fermo e albero freddo).
Mi chiama. Ovviamente, per la “Legge della perversità naturale” il telefono squilla quando sono in acqua per un bagnetto rinfrescante.
Garantisce che il motore è stato acceso in prova sul banco oltre due ore, con sotto un cartone bianco e non è uscita una goccia. Che lui aveva già notato residui d’olio sotto il motore al momento del collegamento.
Posso andare tranquillo, anche il gocciolamento è regolare. Lui non stringerebbe di più i bulloncini sulla cuffia.
Cena con pomodori, cetriolo e mozzarella e a letto presto, cullati da quest’onda stupida.
Ore motore 1718.