Palinuro

Dopo colazione, raccolgo l’olio fuoriuscito dal giorno prima e con Walter ragioniamo della perdita, diamo un’occhiata ai manuali e al motore e decidiamo di aprire una seconda presa a mare (che dovrebbe raffreddare la cuffia sull’asse dell’elica, ma che non era indicata come da aprire nelle istruzioni lasciate dal primo proprietario.
Gocciola parecchia acqua in sentina, dovremo tenerne d’occhio il comportamento.

Dopo le 9 nove salpiamo.

La navigazione è praticamente tutta a motore salvo un periodo di mezz’oretta sotto Gennaker.

Abbiamo deciso di armare il punto di mura del gennaker non direttamente sul grillo del bompresso, ma tramite una cimetta caricabasso. È molto più pratico e non ti costringe a lavorare sporto in avanti.

Abbiamo approfittato della pausa motore per riparare un gradino della scaletta, in cui le viti non tenvano più e per rabboccare l’olio.

Attracco al pontile comunale di Palinuro alle 17,30 circa, superaccaldati. Ovviamente, anche qui, niente docce.
In compenso l’impiegato dei servizi della marina si sbaglia e, invece dei soliti 50 euro, batte sul POS la lunghezza della bareca (8,50). Io non guardo la ricevuta, lui nemmeno. Se ne accorge solo più tardi, mi avvisa, ma, gentilmente, non vuole la differenza.

Cena in barca.

(Ore motore: 1689 – Un discreto quantitativo di olio fuoriuscito)

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