
Rachele si sveglia con la nausea e non è in grado di reggersi in piedi, quindi torna a stendersi sul divanetto, sperando di riprendersi, ma si riaddormenta stremata, senza fare neanche colazione. Peccato perché ci teneva ad andare a esplorare a nuoto le grotte della baia
La lascio riposare.
Il nostro programma di oggi prevedeva di andare a visitare la vicina Parga, arrivandoci prima che si alzasse il forte maestrale (esattamente in bocca) previsto.
A mezzogiorno salpo l’ancora e mi metto in rotta. Fuori dalla baia c’è ancora un maestrale debole e anche mare lungo. Faremo queste 7 miglia motore.
Poggio qualche grado, accostando verso Nord, così da ridossarmi un po’ più velocemente dall’onda e procedo rapidamente.
Passiamo davanti alla bellissima scogliera di Fanari (Ammoudia). Peccato che Rachele dorma ancora, perché sicuramente le avrebbe fatto piacere rivederla. Le era piaciuta tanto, quando ci avevamo passato la notte a fine giugno.
Verso l’una e mezza il maestrale rinforza come previsto. Ci sono raffiche da oltre 20 nodi quando entro in baia a Parga, ma tanto siamo arrivati.
Ci sono già una ventina di barche e bisogna trovare un buco libero, ma la baia è grande.
Trovo una posizione che mi soddisfa e alle 13,45 do fondo all’ancora in 8 metri d’acqua con 40 metri di catena.
Rachele è ancora prostrata. Mi sa che la visita alla bella Parga la dobbiamo rimandare.
Nel frattempo la baia si riempe e al tramonto siamo già oltre 60 barche, senza contare quelle ormeggiate ai moli del del porticciolo.
Per cena proviamo con un risottino leggero con la stracciatella d’uovo, a vedere se lo stomaco apprezza e decide di riadattarsi al quotidiano.
Miglia percorse: 7
Ore motore: 2518