
Salpiamo verso le 10 a motore dalla bella baia di Episkopi.
Vogliamo andare a Kastos, luogo che io vedo sempre volentieri.
L’idea è di arrivare prestino, visto che è una meta molto frequentata. Ormeggiare in porto, fare una doccia vera (un paio di locali la offrono fra i servizi) e cenare in una taverna (a Kastos ho sempre mangiato bene).
Alle 11,40 entriamo nel porticciolo di Kastos, ma non c’è posto. Dall’unico ormeggio libero ci cacciano, perché riservato a una barca turistica.
Ci tocca far buon viso a cattivo gioco e ci mettiamo alla ruota nella baia davanti all’ingresso del porto.
Diamo fondo all’ancora in12 metri d’acqua, con 45 metri di catena.
Siamo fra le prime barche ad ancorare e possiamo scegliere una buona posizione, ridossati da una bella parete di roccia stratificata.
Per tutto il pomeriggio continuano ad arrivare barche che cercano un buon ancoraggio, finché la baia non è strapiena.
In mare aperto c’è molto vento. Le previsioni annunciavano raffiche fino a 30-35 nodi, ma qui noi stiamo bene. Le raffiche stanno sotto i 20 nodi, salvo un’eccezione, l’ancora lavora bene e a notte inoltrata il vento si dovrebbe calmare.
Passiamo il pomeriggio a fare lavoretti.
Andare a terra a cenare non mi sembra il caso. Con il nostro motore poco potente può voler dire non riuscire a tornare.
Ci prepariamo un antipastino di uova sode ripiene con aglio, menta, capperi e pomodoro, seguito da una pasta con pomodoro, capperi e olive in pentola a pressione.
Intanto il vento pare rinforzare, invece di diminuire, e per stare in pozzetto occorre mettere una felpa.
Miglia percorse: 8
Ore motore: 2350