Ieri pomeriggio sono rientrato in barca, di ritorno da Palermo e Roma, dove ho partecipato al Convegno per i 50 anni del CRESM e fatto due presentazioni del libro.
Moma era al suo posto e tutto era in ordine, ma il basilico al giardinetto aveva sofferto un po’ con questo caldo e senz’acqua.
Ho fatto un po’ di spesa, pagato i tre giorni di sosta al marinaio della Lega (2 sono gratuiti) e preparato tutto per salpare.
Stamattina alle 7,30 uscivo dal porto. C’era un po’ di vento e, dopo aver sistemato cime e parabordi, ho aperto il genoa. Una bolina stretta a 4 nodi non era un brutto andare.
Ma alle 8,30 il vento è caduto e ho dovuto riaccendere il motore.
Nel corso della mattinata ci sono stati un paio di momenti in cui sembrava tornare vento sufficiente a fare un po’ di bolina e ho provato a riaprire il genoa, ma era un’illusione. Non si riusciva a tenere più di due nodi e facendo dei bordi, perché era girato in bocca.
Alla Lega Navale di San Benedetto avevano dei dubbi sull’ormeggio per via del pescaggio di Moma, ma Lorenzo (ormeggiatore del Centro Nautico Sanbenedettese a cui mi avevano indirizzato, anche lui socio Lega) mi ha indicato un ormeggio libero senza problemi di pescaggio.
Così ormeggio gratuitamente al pontile della Lega poco dopo le 13,30.
In navigazione ho scoperto che il bottazzo di dritta è completamente staccato nella parte centrale dalla falchetta. Avevo già visto qualche giorno fa un piccolo distacco. Ma piccolo, piccolo. Non vorrei ce in mia assenza a Civitanova la barca abbia sfregato contro la vicina per via della risacca. A Ravenna avevo installato quello di sinistra, perso ancora in Sardegna. Era stato un lavoro durissimo di un’intera giornata e l’avevo ordinato nuovo. Non so come farò, in condizioni non ottimali e con questo caldo. Per il momento l’ho fermato alla buona per non perderlo, poi vedrò alla prossima sosta lunga.
Ore motore: 1924.