Lasciamo gli ormeggi alle 8 di mattina con destinazione Sorrento.
Rotta per 108° fino a sud di Ischia (21 miglia), poi per 97° (23 miglia) per Marina piccola di Sorrento.
Ottima navigazione per alcune ore a motore, poi si alza un buon vento che ci permette un eccellente traversone a 5 – 6 nodi di velocità con punte di 6,9, con una barca che dimostra tutte le sue qualità, sormontando con dolcezza le onde e mantenendo, a tutta tela, uno sbandameto entro i 15°, estremamente confortevole.
Nel pezzo a motore abbiamo approfittato per pulire un altro pezzo di barca. Anche se ne abbiamo fatto una sola metà, la barca ha già tutto un altro aspetto.
Per pranzo un’ottima Panzanella, come già avevamo fatto ieri. La panzanella è davvero uno dei piatti migliori da prepare a freddo in navigazione (facile, fresco, saporito e, soprattutto, pane e pomodoro, con gli aromi della cipolla e dell’aceto, sono ideali per lo stomaco, messo alla prova dallo sbattimento).
Un po’ di miglia prima di Sorrento il mare si è un po’ ingrossato e incrociato (nulla di particolarmente fastidioso, ma si fa sentire). Il vento rinforza e riduciamo il genova.
Ci sarebbe da ridurre anche la randa e magari anche un altro po’ di genova, ma io non ho voglia di sbattermi, perché ormai siamo a meno di 4 miglia dalla destinazione e decido di metterci a secco e terminare con il solo motore.
A Marina Piccola non c’è posto e ci indicano la Marina di Cassano (un miglio a Est).
In realtà ormeggiamo all’adiacente Marina di Sant. Agnello (solo un molo divide le due marine).
Ormeggio scomodo. Si balla, malgrado due trappe a prua e una a poppa (la trappa di poppa non l’avevo conosciuta mai, ma qui è normalità), ballano anche i pontili galleggianti, dandoti quella bella andatura da ubriaco quando li percorri.
Ormeggio da evitare, se possibile, scomodo e costoso. Tutti molto gentili, acqua e luce in banchina, ma i soliti 50 euro, questa volta senza nemmeno il bagno comunale (se ti serve un cesso devi andare in un bar aperto e di doccia non se ne parla). Se devi acquistare qualcosa devi salire in paese per una buona mezz’ora di salita (l’ascensore è fermo), che vicino al porto c’è quasi nulla.
Il posto è comunque bellissimo, con un bastione di tufo grigio che domina il mare. Questo tuffo è in gran parte scavato per ricavarne abitazioni, magazzini e anche cantieri.
Qui non ci sono gru e travel-lift, le barche vengono trascinate all’interno delle “grotte” tramite “invasi” su “pattini” e verricelli (anche barche di parecchie tonnellate, come vele da 12 metri). Un salto indietro nel tempo fantastico, ma, con i suoi limiti di spazio, non meno efficiente direi.
Durante la navigazione a motore, ho mantenuto il motore piuttosto allegro e l’olio si è svuotato completamente, tanto che a un certo punto ha suonato l’allarme.
(Ore motore: 1673)