La mattina abbiamo sistemato un po’ alla meglio il portellone rotto, ci siamo preparati e infine abbiamo mollato gli ormeggi, destinazione il gruppetto di isole di Budelli.
Lasciato l’ormeggio, abbiamo attraccato al distributore di carburante e abbiamo fatto il pieno di gasolio (53 litri – una ventina già c’erano), quindi siamo usciti dal porto.
La barca è docile e si intuisce bene come reagisce al timone, ma il timone è di suo molto “ballerino”, nel senso che ha un enorme gioco (della cosa me ne ero già reso conto in banchina e ne avevo discusso con altri, ma non pensavo si riflettese così forte sul polso del timoniere).
Appena abbiamo accelerato si sono svelati due seri problemi: Appena si tentava di salire di giri, sopra a un andatura minima, Lo scarico sputava fumo nerissimo e chiazze nere-oleose, che facevano pensare a gasolio incombusto; La leva di comando dell’acceleratore non restava in posizione, ma ritornava da sola nella posizione dei giri minimi.
Preoccupati di questi sintomi, abbiamo fatto qualche bordo a vela per verificare anche questo aspetto del comportamento della barca e siamo rientrati al nostro ormeggio a Santa Teresa.
Ho chiamato, quindi, Andrea, il meccanico che da anni segue questa barca, e Daniele, il precedente proprietario.
Le risposte non sono molto risolutive e Andrea non potrà venire fino al mercoledì pomeriggio. (ore motore: da 1630 a 1631)
A cena in un ristorante, (almeno io) un po’ demoralizati dalla giornata.