Questa è la storia ricostruita di Moma, dalla costruzione, fino all’acquisto da parte di Valerio.
Lo scafo di Moma nacque nel cantiere Malingri, ma il suo allestimento, l’installazione dell’armo e delle attrezzature di coperta furono eseguiti dal cantiere Allestimento Navale s.n.c.. di Renzo Ricci di Fano (PU) nel 1990.
Ottenne l’omologazione RINA (DIP 413/90) nello stesso anno e lì fu varata, come natante, nel 1991.
Nel 1994 fu iscritta nei registri navali italiani con il numero SP2962D e licenza di navigazione senza limiti dalla costa.
Dalle carte nautiche rinvenute, si capisce che con il primo armatore, che la battezzò Moma, la barca navigò per tutto il Tirreno e buona parte del Mediterraneo.
Nel 2012 la barca venne cancellata dal registro italiano e ritornò natante, per essere ceduta a un nuovo proprietario: Daniele, detto Il Dandi (sua la firma sul disegno – qui sotto – che è ora il logo di Moma), il quale procedette a iscriverla nel registro navale del Regno del Belgio, con Lettre de Pavillon n. B 783129.
Negli anni successivi Daniele, oltre a navigare con gli amici e la famiglia, facendo base in Sardegna, ha eseguito parecchi lavori di manutenzione e miglioramenti dell’attrezzzatura mantendo Moma in buona efficienza.
Nel novembre 2021 Daniele decide di vendere Moma e Valerio ne diventa il terzo armatore.
Con la conseguente cancellazione dal registro belga, la barca torna a essere provvisoriamente un natante italiano, ma dal 2022 batte bandiera slovena, iscritta nei registri di Izola, con l’identificativo IZ-1507.
Per conoscere la vita di Moma dal gennaio 2022 in avanti, le sue navigazioni, le difficoltà incontrate e la vita del suo equipaggio, leggi “Diario di Bordo – il blog di Moma“.