Mi alzo col sole ed è già afoso. Non tira un filo d’aria e tutto è velato.
Le previsioni non danno vento fino al pomeriggio e l’indice CAPE (quello che determina l’instabilità misurando l’energia potenziale, per intenderci la probabilità di temporali) è alto. Infatti che potrebbe scoppiare un temporale si annusa nell’aria.
Per fortuna non arriva, ma neanche l’aria.
Salpo verso le 10 e smotorando, in tre ore di noia raggiungo Agio Nikolaos su Zacinto, o Zante, o Zakynthos, a seconda di come siete abituati a chiamare quest’isola.
Finché non ho ormeggiato e mi sono guardato attorno non mi ricordavo nemmeno se c’ero già stato. Invece sì, rispetto all’ultima volta (con la barca di mio fratello Maurizio, una dozzina di anni fa) Dimitri è un po’ invecchiato, ma il resto è tutto uguale.
È ancora sua la gestione di questo porticciolo e di tutte le barche (Bottom Glass), che portano i turisti a vedere le grotte..
Lui e i suoi collaboratori ti aiutano nell’ormeggio, ti danno l’acqua e la corrente gratuitamente e gratis sono anche le docce di cui usufruisco (debbo risparmiare l’acqua del serbatoio della barca, perché quella di Dimitri è salmastra e va bene per lavare il ponte, ma, anche se io non la uso da bere, non è il caso di metterla nel serbatoio).
Tutto questo servizio gratuito, ovviamente, è nella speranza che poi tu vada a cena nella sua taverna “Il porto”. Non c’è nessun obbligo, il servizio c’è ugualmente se ne scegli un’altra, ma io ci vado. Ricordo che non era male e un amico di pontile (che abita a Castenaso, cioè a 15 kilometri da casa mia) mi conferma che è ancora buona.
Ore motore: 2160
Miglia percorse: 14
Gasolio nel serbatoio: 40-45 l. circa.