
Anche oggi lasciamo gli ormeggi alle 5. Dobbiamo fare 62 miglia, l’ultima parte pare con vento fortino contro, quindi bisogna muoversi per tempo per arrivare prima del buio. La destinazione è Cirò.
Il tempo è bello, l’alba nasce alle nostre spalle infuocando il cielo di rosso vivo e, cosa impensabile, sul mare si ergono nere in controluce le creste albanesi. Il mare è piatto.
Ormai abbiamo fatto un terzo del percorso e ci teniamo pronti a sfruttare il primo refolo di vento buono, ma per adesso è stato solo noia motore. Ieri sera lo scambiatore era di nuovo quasi a secco di liquido, non ho più refrigerante e ci ho versato solo acqua demineralizzata. Ma se dobbiamo fare altre 12-15 ore di motore oggi, c’è il rischio che rimanga di nuovo a secco.
Se va tutto bene quest’inverno debbo trovare la maniera di installare una vaschetta che recuperi il cosiddetto paraflu, quando il motore è caldo come c’è nelle automobili e qui, non capisco perché, no. Non si può continuare a buttarlo in sentina.
Il previsto vento tarda ad arrivare, è quasi l’una e mezza e mancano 20 miglia a destinazione, il motore sta girando senza sosta da quasi 8 ore e mezza.
Ho controllato 2-3 volte la temperatura, ma la perdita del liquido mi tiene un po’ in apprensione, anche se c’è calma piatta spengo il motore e aspetto 10 minuti che la temperatura dello scambiatore scenda una decina di gradi (da 75 a 65 – la misuro con un termometro elettronico) e rabbocco. Ne manca un mezzo litro.
Sono più tranquillo. Ripartiamo, in attesa del vento.
Fra Taranto, Gallipoli e Leuca da una parte Crotone e Cirò dall’altra mi aspettavo di incrociare un po’ di traffico oggi, invece a parte un barchino di pescatori poco dopo la partenza non abbiamo visto una sola barca o nave. Vero che è domenica, ma se non c’è traffico professionale rimane il diporto. Nessuno.
Verso le 15 il vento comincia ad arrivare, nel giro di una mezz’ora cresce abbastanza e alle 15,30 apriamo le vele. Non è forte, ma armo comunque la randa con 2 mani di terzaroli, perché so che rinforzerà, cosa che in poco tempo succede e l’andatura da un traverso-lasco diventa una bolina. Facciamo 5 nodi.
Mancano solo 13 miglia all’arrivo, ma finalmente le facciamo tutte a vela.
Per le ultime rolliamo anche un po’ il genova.
Il marinaio della Lega Navale a cui ho telefonato mi dice che il posto c’è, ma sia lui che il suo collega mancano e dovrò arrangiarmi.
Non c’è problema, ma peccato per la doccia calda a cui anelavamo.
Ormeggiamo come indicato nella darsena del travel-lift alle 18,30.
Sistemiamo un po’ la barca e andiamo a cercare una pizzeria. La prima pizza dopo oltre 3 mesi.
Miglia percorse: 64
Ore motore: 25
Gasolio nel serbatoio: circa 35 litri.