Al pontile di Othonoi

Alle nove meno un quarto lasciamo l’ormeggio e ci dirigiamo verso Othonoi. Le previsioni sono di calma piatta fin verso sera e non si smentiscono per una volta.

È una navigazione monotona, ovviamente tutta a motore. Peraltro c’è un’onda lunga che cresce e ci accompagna per quasi tutta la navigazione. Per fortuna si tratta di onde tonde e navigabili, ma piuttosto alte”.

Ci sono poche barche in navigazione e quando entriamo nel porticciolo Est di Othonoi ce n’è solo una, qualcun altra è alla fonda nella baia. Nel pomeriggio ne arrivano altre, molte italiane ovviamente, tutte con l’intenzione di traversare su Leuca, oppure Otranto.
In porto entriamo alle 14,15 circa e ci accostiamo all’inglese sul pontile in legno.

Visto che nel costo dell’ormeggio, che peraltro quest’anno è cresciuto molto, è compresa anche l’acqua, ne approfittiamo per lavare ben bene il gommone, farlo asciugare, sgonfiarlo e chiuderlo nella sua sacca. Poi lo legniamo – ripeto: lo leghiamo questa volta – sulla tuga, così in traversata non ci impiccia in prua.

Facciamo un giretto a terra e ci beviamo un ouzo col ghiaccio seduti a un tavolo del bar in riva al mare e con il sole che sta per tramontare.
Stavolta è davvero l’ultima sera di Grecia.

Torniamo in barca per mangiare una ratatuille di verdure e preparare un’insalata di riso per la navigazione di domani.

Stasera a letto presto, che alle 5 vogliamo essere in navigazione.

Miglia percorse: 20
Ore motore: 2536

 

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