Ormos Ambelakia affollata

La mattina con calma compriamo altro pane, spinacine, acqua minerale e birra, paghiamo l’ormeggio (8 euro e 66, come l’anno scorso) e chiediamo dove poter prendere acqua per riempire il serbatoio, che ormai dovrebbe averne poca.
Le signore del comune mi dicono che a Lefkada non ci sono colonnine con l’acqua. In effetti in una colonnina per l’energia elettrica i rubinetti sembravano non usati da anni, ma al Marina l’acqua c’è. Possibile che nella zona comunale non esista?

Lasciamo l’ormeggio e andiamo al distributore di carburante a fare gasolio. Rischiamo di far debordare il gasolio oltre l’orlo perché l’addetto si distrae e non mi avvisa che ho superato i 50 litri, come gli avevo chiesto, ma per fortuna non succede, siamo al pelo.

Chiedo anche a lui dove potrei fare acqua e mi dice che può fornirmela lui (ci speravo tanto), poi quando vado per pagarla, me la regala. Distratto, ma gentile.

Alle 12,30 imbocchiamo il canale con le boe rosse e verdi che porta a Sud.
La destinazione è la baia che ho sempre chiamato dell’Alberone, ma che in verità è Ormos Varkó, e diamo fondo lì in 10 metri d’acqua alle 14,15.

Un’oretta per un bagnetto rinfrescante e per mangiarci le spinacine e poi riprendiamo la rotta per Meganisi, nostra meta per la notte.

Oggi è una giornata caldissima, ce la rende sopportabile solo la bassa umidità, e non è previsto vento.
Giornata da riposo, meglio fermarsi presto. Ma occorre trovare posto per tempo a Meganisi e oggi sono esplosi i charter. Già nella baia dell’alberone c’erano 25 barche (io mi ricordo di una ventina d’anni fa che eravamo in tre).

Entriamo a Ormos Ambelakia su Meganisi verso le 16,30 e tentiamo di metterci con una cima a terra, ben ridossati, nella baietta a Est, ma il vento al traverso che si è alzato lo sconsiglia, quindi ci mettiamo alla ruota nella parte Sud, in 12 metri di fondo e con 45 metri di catena.
Siamo tanti, ma c’è ancora abbastanza spazio.

In un negozio ieri sera abbiamo comprato una strana verdura che ha vaghe somiglianze con uno spinacio. Chiedo sulla chat degli Amici della Vela Grecia, mi spiegano che si tratta della Vlita.
Le diamo una sbollentata e la lasciamo raffreddare per mangiarla condita in insalata. Buona, un po’ amarognola.

Ci rinfreschiamo un po’ con l’arrivo del buio, una serata rilassante, peccato solo un’inspiegabile risacca che entra da Nord.

Miglia percorse:  13
Ore motore: 2344
Gasolio nel serbatoio: quasi 90 litri (+20 nelle taniche)

 

Ormos Ambelakia affollata
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