Paxos è sempre bella

Alle 8,30 circa leviamo l’ancora in totale calma di vento e ci dirigiamo verso la punta Nord di Paxos.
L’idea è di fare una deviazione e andare a vedere la baia di Lakka, in cui non vado da tanti anni, ma di non fermarci lì, perché la meta finale è porto Gaios, la principale cittadina di Paxos.

Quando ci affacciamo sul braccio di mare che separa Corfù da Paxos, compare un timido Sud-Est( cioè vento in bocca), che ci fa sperare di poter procedere con qualche lento bordo a vela.

Ci proviamo, ma dopo una buona ora di resistenza abbiamo guadagnato un miglio e mezzo scarso sulla rotta e il vento sta lentamente calando.

Riaccediamo motore a raggiungiamo Lakka.
È strapiena anche se essendo domenica non ci sono tanti charter in giro.
Facciamo un giro sull’entrata per goderci il turchese dell’acqua che tinge del medesimo colore tutti gli scafi bianchi, poi accostiamo e ci dirigiamo verso Gaios.

Alle 13,30 siamo attraccati alla banchina comunale.
Andiamo al forno che c’è in centro al paese e ci compriamo una cheese pie e 7na spinacina, che torniamo a mangiarci in pozzetto con una Mytos fresca.

Anche oggi è una giornata molto calda, ma per fortuna non afosa come ieri. Anzi qui in porto c’è un po’ d’arietta consolatoria e si riesce a respirare.

Come sempre ci sono torme di turisti che salgono e scendono dai traghetti e dai barconi escursionistici, ma d’altronde Paxos è talmente bella che è un affollamento assolutamente giustificato.

Dopo cena facciamo una passeggiata seguendo per un lungo tratto la strada che percorre la costa verso Sud. Non ricordavo che l’insenatura davanti all’ingresso Sud del porto fosse così ampia e ridossata. Ci stanno un sacco di barche alla ruota. Buon9 a sapersi per un’altra volta.

Miglia percorse: 18
Ore motore: 2319

 

Paxos è sempre bella
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