Argostoli Marina

Alla fine questa forte perturbazione notturna si è risolta in una mezz’oretta di pioggia. Manco mi ha lavato la barca come speravo.
Hanno sicuramente sofferto di più al Nord, ma in chat dicono non tanto, per fortuna.

Visto che non si porofilano più pericoli, lascio la sicura rada all’ancora e mi trasferisco al marina (io sono di quelli che si fida di più dell’ancora in condizioni critiche). C’è posto abbondante stamattina e, su consiglio di Davide, mi metto all’inglese sul molo Sud. Ho già deciso che sfrutto questa comoda postazione per diversi lavoretti, se non mi uccide il caldo scannato afoso che c’è.

La baia di Argostoli è divisa da un ponte pedonale in pietra di circa un kilometro; a Sud c’è una laguna in cui vengono a riposare le tartarughe caretta caretta, prima di andare alle spiagge di riproduzione, a Nord sono ancorate tutte le barche.
Il ponte è a 2-300 metri dal marina, lo imbocco e arrivo ad Argostoli città.
È una tipica città turistica di mare come ce ne sono tante, ma ha un’aria un po’ un po’ più “indolente”, tranquilla. Mi piace.

Subito di là del ponte c’è un benzinaio e dietro un negozio di ricambi auto ben fornito. È il primo dei ben 4 indirizzi che mi ha dato Roberto per trovare la cinghia di ricambio dell’alternatore.
Ce l’ha! Ne ha una sola (ne avrei voluto una di rispetto), ma ce l’ha. Non è proprio identica: la vecchia (PK710) era di un materiale più “plasticoso”, mentre la nuova (PK706) di uno più “gommoso”, ma le dimensioni e la rigatura sono identiche.

Faccio un giro, compro due cose in un supermercato, mi mangio un trancio di “spinach pie” e un gelato e torno in barca a montare la cinghia.
Ho paura di averla tirata un po’ troppo,  ma vedo che il motore gira bene e una cinghia nuova immagino ceda un po’. Sul manuale spiega che va misurata la flessione col dinamometro. Io in barca ho di tutto, ma il dinamometro proprio no.
Controllo anche la sentina, olio non ce n’è.

Rimetto fuori la testa solo al tramonto, che il caldo mi ha sfiancato.
Sostituisco il grillo che unisce l’ancora alla girella. Quando Sergio mi aveva regalato catena e girella, insieme c’era anche un suo grillo, avevo lasciato quello, ma è qualche millimetro più largo di quello che avevo prima e mi si incattiviva quando calavo l’ancora. Ho rimesso il mio.

Stasera chiudo con una semplice insalata rinfrescante di pomodori e cetrioli.

 

Argostoli Marina
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