L’alternativa di Spartia

La notte il mare si è un po’ calmato, ma il caldo no, per metà notte ho dormito sulle panche del pozzetto, ma alla fine non ho dormito male.
Fatta colazione e lavato i tegami di ieri sera, salpo e mi avvio verso la mia destinazione, che sarebbe Agia Pelagia, sulla costa Sud-Ovest di Cefalonia.

Apro tutta la tela, perché c’è un po’ d’arietta e faccio una bolina verso Sud a 2,5-3 nodi di velocità, ma non dura molto, pian piano cala e a un certo punto sono costretto a riavviare il motore.

Ma appena salgo di giri il motore emette un cigolio sinistro. Me l’aveva già fatto due o tre volte in questi giorni, ma dopo un paio di secondi spariva. M’ero ripromesso di darci un’occhiata, ma non l’ho fatto, tipicamente.
Stavolta però persiste, a basso e ad alto regime.
Immagino sia una cinghia, quella dell’alternatore.

Riapro le vele e con quel poco vento che c’è mi rimetto in rotta, controllo che non ci siano barche nei paraggi e apro il vano motore. La cinghia dell’alternatore è proprio lenta.
Tiro fuori gli attrezzi e cerco la chiave adatta, 16? No, 17.

Con un’altra chiave faccio leva per ottenere quella che penso dovrebbe essere la giusta tensione della cinghia e serro il bullone di fissaggio. Fin qui tutto bene.
Poi verifico anche lo stato del bullone di sostegno dell’altenatore, ma appena vado per stringerlo un poco, davvero senza fare forza, sento un rumore violento “stocc”, uno schianto, come se si fosse spaccata la testa.
Non tocco più nulla. Verifico nuovamente il serraggio dell’altro (in teoria dovrebbe essere sufficiente a tenere. Provo a mettere in moto, a salire e scendere di giri, nessun rumore malevolo.

Anche se lentamente, proseguo a vela. Sono indeciso se proseguire per la mia meta, o tornare a Poros (sono a metà strada). Debbo fermarmi in un posto dove trovare un meccanico o un aiuto per svitare e sostituire il bullone spaccato. In teoria dovrei riuscirci anche da solo con una pinza a scatto, ma meglio un esperto.
Provo a chiedere in chat se qualcuno conosce un meccanico nei due luoghi, ma non ho rispote utili, poi è il week-end di Ferragosto, figurati se trovo qualcuno.
Proseguo verso Agia Pelagia, il vento cade del tutto e sale un’onda lunga potente che frena. Riaccendo il motore e si comporta bene.

Ma a 2 o 3 miglia dalla destinazione, improvvisamente, dal nulla, si alza un vento da Ovest, cioè in prua piena, di una dozzina di nodi. Faccio appena in tempo a prendere 2 mani di terzaroli, che è chiaro che è solo l’inizio, che sale con raffiche a 20 nodi.

Spengo il motore, apro lo yankee un po’ rollato e provo a risalire il vento, ma faccio dei bordi piatti.
Per di più dovrei attraversare una zona piena di scogli da evitare.
Di sforzare il motore non mi va proprio.

Poggio e torno indietro. Un mezzo miglio indietro ho passato la baia di Spartia. Arretro fino ad averla al traverso e ci entro con una bolina potente, malgrado le vele ridotte. L’apparente sta sempre sopra i 25 nodi.

In questa enorme combinazione di baie ci sono già un sacco di barche alla fonda, che hanno cercato il ridosso come me.

Verso il fondo della baia il vento e il mare sono più gestibili, ammaino le vele e cerco un buon punto per dare fondo all’ancora. Scelgo un punto all’estremo Nord della baia di Spartia con 7-8 metri d’acqua e filo 50 metri di catena. Sono le 15,00 circa.

Pur ridossato, anche qui ci sono raffiche a 20 nodi, ma l’ancora sembra tenere bene.
Dobbiamo solamente aspettare che con il cadere della giornata cada anche il vento, come da previsioni, sperando così di passare una notte tranquilla.

Intanto, sempre tenendo un occhio sui riferimenti a terra e sugli strumenti di non arare, sarà meglio prepararsi una panzanella ben condita.

Ore motore: 2148
Miglia percorse: 21

L’alternativa di Spartia
Tag:         

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *