Lascio l’ancoraggio verso le 10 della mattina e mi dirigo verso NNO, con l’intenzione di raggiungere Cefalonia da Nord. Non ho ancora deciso se discenderla sul lato occidentale o orientale.
Provo più volte a sfruttare un po’ le vele, ma con scarso successo. Anche quando arrivo all’imbocco del canale fra Itaca e Cefalonia, dove ricordo di aver sempre trovato vento che si incanalava forte in direzione Nord-Sud, oggi trovo un po’ d’aria, sì, ma che si incanala Sud-Nord.
Vabbè, faccio un po’ di bordi di bolina a 2 nodi, tanto non farò tanta strada.
Ho deciso di scendere da questo lato infatti. Il canale fra le due isole è un braccio di mare piacevole e pieno di ridossi.
Ho escluso di entrare a Fiskardo. Dev’essere davvero troppo incasinato in sti giorni, ma poco più a Sud, c’è la baia di Foki, che mi pare adatta e non ci sono mai stato.
Intanto il vento è arrivato e si incanala davvero forte adesso nella baia. Ci sono 15 metri di di acqua dove decido di mettermi in fondo alla baia, un po’ prima delle boette gialle che delimitano la parte dedicata ai bagnanti della spiaggia.
Un ragazzo di una barca di fronte, che è in giro su un gommone col motore, vedendomi solo, si offre gentilmente di portarmi la cima a terra, mentre io do ancora.
Non so bene come ho fatto, o forse sì, ma ho fatto un casino.
Fatto sta che debbo averci messo troppo tempo a calare l’ancora (quel verricello è davvero lento), il vento mi ha abbattuto e la mia ancora ha preso la catena di un motoscafone di italiani vicino e, quando ho tentato di raddrizzare la barca ho spedato la loro di ancora. Ci ho messo un po’ a liberare la loro catena, rischiando danni, che per fortuna non ci sono stati, ma alla fine ce l’ho fatta.
Il proprietario del motoscafo, comprensibilmente molto incazzato, poi se ne è andato (era solo una sosta di mezzogiorno).
Insomma ho fatto un vero casino.
Peraltro a quel punto, essendo arretrato per liberare l’ancora, mi sono ritrovato con delle rocce a pochi metri sottovento tenuto fermo dalla fettuccia legata sopravvento che non posso andare a liberare.
Finché resto in questa posizione, va bene, ma quando dovrò liberare la fettuccia, nel tempo di tornare a bordo la barca, senza nessuno al motore, andrà a scogli, perché l’ancora è di traverso sottovento.
Stanotte dovrebbe passare in calma di vento e resto così. Nel frattempo sopravvento si è messa una flottiglia di barche charter, domattina per salpare chiederò di legarmi qualche minuto a loro, per il tempo di recuperare la fettuccia.
Poi cercherò di risolvere un altro problema: sono certo che una barca che ha dato fondo sottovento ha messo lei, questa volta, la catena sulla mia.
Insomma, ieri a Kioni ho fatto un ormeggio con cima a terra fra due barche già presenti, c’era un altro vento, è vero, ma è stato perfetto. Oggi ho fatto un casino.
La lezione è che, da solo, se la situazione non è ottimale, debbo mettermi alla ruota o niente.
Ore motore (sempre acceso in queste lunghe manovre): 2139
Miglia percorse: 10