Le esigenze di Sergio sono diverse dalle mie. Non è un maniaco dell’elettronica e dei gadget come me, ha poche competenze di elettronica e bisogno di semplicità di utilizzo. Non possiede un plotter o altri apparati NMEA.
Col suo vecchio Comet 1050 affronta in solitario lunghe navigazioni anche notturne e in oceano, in cui vive giorno e notte in pozzetto.
Utilizza un iPad con Navionics Boating per la cartografia (più un eventuale telefono Android di rispetto) e, quando ne ha bisogno accende anche un computer MacBook con OpenCPN per vedere le previsioni tramite i file “Grib”, che scarica con Iridium.
La cosa per lui fondamentale è ottenere tramite la rete NMEA i dati delle navi vicine e gli allarmi che genera l’AIS, sull’iPad tramite una connessione WiFi.
Come apparato AIS ha scelto un apparato dell EM-Trak Marine, che già conosceva. Il modello B924 di quell’azienda ha già il modulo WiFi incorporato, ma è molto costoso.
Sergio ha trovato però un’offerta spececiale molto conveniente del più abbordabile B923 in combinazione con un convertitore bidirezionale NMEA della Quark-Elec, il QK-A2K032.
Abbiamo così collegato il B923 e il QK-A2K032 fra loro tramite 2 soli fili di un cavo NMEA 0183. A quel punto il WiFi del Quark ha cominciato a diffondere le sentenze dell’AIS, che sono state immediatamente ricevibili sia dall’iPad, che dal telefono Android, che dal MacBook.
Il Mac, che sta sul tavolo accanto agli apparati, però abbiamo preferito collegarlo più stabilmente con il cavetto USB arancione, invece di utilizzare il WiFi. Con il protocollo NMEA il computer, che non ha un proprio GPS interno come l’iPad, oltre al segnale AIS riceve anche il le coordinate di posizione e i dati di direzione e velocità dal B923, così da sfruttare tutta la potenza di OpenCPN.
Il limite di questa configurazione è che, impostando la rete WiFi del Quark, l’iPad perde la connessione Internet col resto del mondo, ma questo non è un grosso problema per chi naviga molto lontano da costa, dove la connessione Internet è comunque inesistente.
Sergio ha avuto modo di sperimentare a fondo il sistema nelle navigazioni fra Sicilia, Sardegna, Baleari, Spagna, in cui racconta di essere stato più volte svegliato dall’allarme AIS dell’iPad, mantenendolo in buone condizioni di sicurezza.
Anche nella sua barca abbiamo scelto di lasciare disconnesso dalla rete il VHF con DSC (stesso modello del mio), perché il trasmettitore radio ha già il proprio GPS interno.