I peperoni si trovano un po’ ovunque nel Mediterraneo.
Quelli colo verde slavato croati e greci a paiono meno saporiti dei nostri gialli e rossi, ma sempre peperoni sono. Ne troviamo di quadrotti e di fatti a corno, più carnosi, o meno, comunque sono buoni e si cucinano in fretta, quindi sono adatti alla cucina di bordo.
Di solito li cuocio in un paio di modi, non tanto diversi fra loro:
Primo:
Dopo una sciacquata, gli tolgo il “torsolo” con i semi e anche gli altri semi sparsi all’interno, quindi li taglio a fette sottili o a pezzi più grandi, a seconda dell’ispirazione del momento.
Li metto in padella/tegame a fuoco medio con l’olio, l’Aglio e un po’ di Peperoncino, quindi li insaporisco con del brodo vegetale in polvere e un po’ di peperoncino.
Copro il tegame e ogni tanto li giro, perché si cuociano uniformemente.
A metà cottura aggiungo un po’ di Timo (in mancanza Santoreggia o Origano) e verso la fine aggiungo un filo di aceto balsamico.
Spesso aggiungo già a inizio cottura qualche cappero ben dissalato.
Secondo:
Mondati dei semi, li taglio a pezzi non tanto grandi o fettine.
Taglio anche grossolanamente molta Cipolla, a piacere, ma abbondante.
Nel tegame metto Olio, Peperoni e Cipolla, condisco con il solito brodo vegetale e cuocio a fuoco medio-basso con il coperchio.
Per non rischiare di bruciare la cipolla, tengo pronto un po’ d’acqua per inumidire il tutto all’occorrenza.
A metà cottura aggiungo un po’ di Timo (in mancanza Santoreggia) e di Peperoncino.
In ogni caso non li cuocio troppo, così che rimanga un po’ di “croccantezza”.
Pochi minuti e sono pronti.