Gli apparati VHF per le imbarcazioni che navigano in altura da diversi anni debbono essere provviste un sistema di chiamata di emergenza che si chiama DSC (Digital Selective Calling), che aumenta enormemente la sicurezza in caso di emergenze (Distress).
Fra i vantaggi dell chiamata “digitale” ci sono il fatto che l’apparato non sbaglia a comunicare le informazioni, che queste contengono tutti i dati essenziali (Posizione, rotta e identificazione dell’imbarcazione), che i messaggi arrivano sicuramente sui VHF (ACCESI) delle barche circostanti (anche se la radio ricevente è posizionata su un canale diverso dal 16, se ha il volume basso, lo squelch tarato male), che le informazioni non possono essere male interpretate (una “C” non può essere scambiata per una “G”, un “5” per un “9”), di essere più veloce e leggibile poi anche da “ascoltatori” momentaneamente non presenti, eccetera.
Di contro un messaggio digitale arriva un po’ meno lontano, perché facilmente annullabile da un eventuale rumore di fondo nella zona di ricezione.
Ma non è quest’ultimo il problema più serio del DSC, quello vero è che molti skipper comprano l’apparato come richiesto dalle norme, ma non perdono poi un po’ di tempo per impratichirsi della procedura. Tanti, addirittura, non lo configurano nemmeno, non registrano al suo interno l’Identificativo Internazionale di Chiamata e gli altri dati della barca, né lo collegano a un GPS, se non ce n’è uno già interno all’apparato.
In questa pagina ci occupiamo della procedura per inviare una chiamata di emergenza in DSC, in altre della configurazione e delle connessioni.
Esiste una precisa procedura che deve essere adottata se si deve fare una chiamata di emergenza tramite il sistema DSC del VHF, così come esiste la possibilità di una chiamata “Automatica”, oppure “Con messaggio”. In realtà sono ambedue con messaggio, ma nella prima il messaggio viene selezionato da una lista predefinita, nella seconda va scritto dall’operatore.
Secondo me, in quella situazione non c’è tempo per inserire un messaggio lettera per lettera, quindi spiego la sola modalità automatica, decisamente più rapida.
In quei momenti bisognerebbe essere estremamente lucidi e non farsi prendere dal panico, ma invece sono i momenti in cui siamo comprensibilmente agitati, la mente si offusca e dimentichiamo quello che dobbiamo fare.
Nella mia barca ho appeso una scheda plastificata in formato A6 da rileggere nel caso dovessi segnalare io un’emergenza, oppure dovesse farlo un ospite meno esperto, così da avere una guida, riacquistare la freddezza necessaria e non dimenticare passaggi importanti.
(Copiatela se vi piace, adattandola al vostro modello di radio, facendo riferimento al suo manuale utente.)
Ogni modello di VHF ha la propria operatività, ma alla fine le differenze sono solo sulla forma e la posizione dei comandi, non sui concetti.
Quindi credo che la sequenza di operazioni che descrivo per il mio VHF Cobra Marine MR-F77 GPS E, sia facilmente adattabile con piccole varianti su quasi tutti i modelli di radio. (In questa pagina informativa delle radio Simrad viene mostrato un menu di scelta dei Messaggi, analogo a quello che descrivo sotto dei Cobra.)
Nella maggior parte dei VHF, se il GPS (interno o esterno che sia) è correttamente funzionante sul display compaio le coordinate del punto in cui ci troviamo, l’Identificatico di Chiamata Internazionale e il Codice MMSI della barca invece sono registrati nell’apparato e non compaiono.
Il tasto che attiva la chiamata Distress è in quasi tutte le radio protetto, per evitare pressioni involontarie.
Quando apro lo sportellino e premo il tasto “Distress“, tutte le altre funzioni si “congelano” e mi viene data la possibilità di scegliere come voglio proseguire o di annullare.
Premendo una seconda volta il tasto, confermo la scelta di chiamata di soccorso automatica.
Dopodiché posso scegliere il tipo di messaggio che voglio inviare, a seconda della tipologia di distress: (Uomo in Mare, Affondamento, Collisione, Allagamento, eccetera), spostandomi con i tastini di freccia in Su e freccia in Giù.
Quindi premo il tasto una terza volta (per 3 secondi) affinché la chiamata venga confermata e definitivamente inviata.
È tutto molto facile, se in quel momento ricordo che il tasto debbo tenerlo premuto a lungo, senza farmi prendere dal panico.
È importante sapere che esiste anche una procedura di annullamento della chiamata. Non sarebbe male prepararsi una scheda rapida anche per quella, ma se annullo vuol dire che non c’è più l’urgenza, quindi posso anche tirare fuori il manuale.