Corfù Garìtsas

Facciamo colazione con calma e salpiamo l’ancora alle 9,45. C’è poca aria e ci dirigiamo a motore verso Corfù città.

Poi un po’ di vento arriva, ma tipicamente è “in bocca”. Tentiamo lo stesso di andare a vela con dei bordi di bolina. Tanto dobbiamo fare solo 9 miglia e non ci corre dietro nessuno.

Ma il vento dura poco e siamo costretti a riaccendere il motore.
Facciamo un giro lento sul lato Nord della città per gustarci la vista, poi aggiriamo il promontorio di Akra Sidhero e andiamo a dar fondo a Nord della baia di Ormos Garìtsas, proprio sotto il castello a poche decine di metri dal molo del piccolo marina omonimo, in 4 metri d’acqua, con 20 metri di catena.

La posizione è ottima, ma è un caldo scannato e afoso, senza vento. Ombreggiamo con tutto quello che possiamo e ci mangiamo un’insalatona di pomodori.

Nel pomeriggio ripago la tassa di ingresso greca, la Tepai. Non so per quale ragione la banca mi ha stornato il bonifico che avevo fatto traversando da Leuca.
Poi completo una relazione di lavoro che era da rifinire.

Sopravviviamo alla calura e verso le 19 andiamo a terra a remi con il nuovo gommone.
Almeno con questo gommone si riesce a remare decentemente, che con il vecchio Arimar i remi erano così lunghi che non ci riuscivi.

Facciamo un lungo giro per la città, che è sempre bellissima. Per essere l’ultimo venerdì di giugno, mi pare anche poco affollata.
Torniamo in barca e ceniamo. Prima di scendere a terra, per fortuna, ci eravamo preparati una pasta fredda e non dovevamo più cucinare.

La temperatura rimane alta. Tira un po’ di libeccio bollente, vento che non ricordo da queste parti.

Miglia percorse: 9
Ore motore: 2311

 

Corfù Garìtsas
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