Colazione, rabbocco del serbatoio dell’acqua, un salto a comprare un pezzo di pane fresco e via.
Fuori c’è un minimo di aria e uscendo dalla baia riesco a fare dei bordi di bolina a 2 nodi. È poco, ma non ho fretta, debbo fare solo una decina di miglia.
La destinazione è Poros, un’altra cittadina sull’isola.
Dopo un’oretta però il vento comincia a calare. Il tempo di dare motore che cade del tutto e l’acqua diventa uno specchio, in cui si riflettono le colline sulla terra (la foto non rende l’idea di quale specchio sia).
Intanto l’aria si è fatta afosa e si è levata una densa foschia. Le previsioni danno possibili temporali per tutti i prossimi giorni. Questa pare tanto un’avvisaglia.
Arrivo a Poros, però non entro nel porto di Lefkes, ma mi metto alla ruota un po’ più a Nord, davanti alla spiaggia, sotto la chiesa, in 7 metri d’acqua, dando 32 metri di catena.
Ci sono solo altre 2 barche.
È un caldo terrificante, mi rifugio sottocoperta, sotto i due ventilatorini, sparati al massimo.
Verso sera il vento gira da Nord e, pur essendo leggero, nella baia arriva un’onda assurda e si balla notevolmente. Speriamo che stanotte scompaia, altrimenti si farà fatica a dormire.
Intanto mi faccio due zucchine con un mare di basilico.
Ore motore: 2143
Miglia percorse: 13