Mi alzo presto e alle sei e mezza sono già fuori dal porto. Ieri ho riempito il serbatoio con 50 litri di gasolio (per circa 70 litri totali) e preparato tutto per navigare. Le previsioni indicano l’arrivo di temporali dall’ora di pranzo e voglio raggiungere Civitanova Marche il più presto possibile per evitarli.
Ieri sera ho presentato il mio libro a Jesi e Ancona era il porto ideale per raggiungere questa città. Stasera lo presenterò a Macerata e quindi Civitanova è il nuovo porto prediletto. Inoltre ad Ancona mi avvano avvisato fin dall’arrivo che dal 16 dovevano ospitare un grosso evento e non avrebbero più avuto posto per Moma.
Io ho l’esigenza di lasciare la barca qualche giorno perché debbo parlare a due eventi a Palermo il 16 (un convegno e una presentazione) e un’ulteriore presentazione del libro a Roma il 18.
Gentilissimo, anche se è un po’ fuori regola, il nostromo della Lega Navale di Civitanova ha accettato di ospitare Moma fino al 20 giugno.
La navigazione procede a motore fin di fronte al Passetto di Ancona, poi si riesce a far gonfiare le vele con un leggero traverso, ma già a Portonovo, sotto il Conero, il vento cade.
Alle “due sorelle” risale portandosi a una bolina stretta, poggiando qualche grado, ma, cercando di non incappare negli allevamenti ittici, procedo a vela, con una velocità media accettabilissima, per gran parte della rotta.
Osservo con preoccupazione le nuvole sopra la testa, ma alla fine ho preso solo poche gocce in un due o tre occasioni, la pioggia vera arriverà solo verso sera a barca già ormeggiata e coperta al meglio.
A mezzogiorno e un quarto attracco di poppa al molo della Lega Navale, in un posto libero che il nostromo mi ha indicato per telefono perché va in pausa pranzo.
Ieri ho acquistato due ammortizzatori di gomma per le cime di ormeggio. Il nostromo aveva racomandato i “molloni”, perché la risacca è violenta e il molo fluttua orrizzontalmente. Mi debbo distanziare dal molo al massimo, cazzandomi sulle cime dei “corpi morti”.
Ore motore: 1919.